Migliorare la conoscenza delle basi della cognizione

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XVI – 26 ottobre 2019.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

A lungo, per la conoscenza delle basi cerebrali della cognizione, del linguaggio e del comportamento, ci si è dovuti accontentare delle inferenze anatomo-cliniche derivate dallo studio anatomopatologico delle lesioni focali del cervello responsabili di quadri sintomatologici analiticamente osservati e descritti. Nell’epoca inaugurata dal neuroimaging, ossia dallo sviluppo di metodiche di medicina nucleare e, soprattutto, di tomografia basata sulla risonanza magnetica nucleare, ha avuto inizio lo studio morfo-funzionale del cervello umano in vivo. Tecniche sempre più sofisticate, applicate alla risonanza magnetica funzionale fMRI (functional magnetic resonance imaging), hanno consentito di scoprire nuove connessioni – esemplare la scoperta della via indiretta di connessione tra aree del linguaggio anteriori e posteriori mediante trattografia – e di avviare l’impresa del riconoscimento e della definizione, nella massa della sostanza bianca cerebrale, dell’insieme delle connessioni funzionali che consentono la fisiologia psichica umana. Attualmente, la connettomica è una branca di studio seguita con grande interesse e notevoli aspettative da parte di tutti i ricercatori e i professionisti delle discipline di studio del cervello e della mente.

Per comprendere come la cognizione e tutte altre funzioni mentali alla base del comportamento umano emergano dalle interazioni fra le reti di neuroni dell’encefalo, si indagano le direzioni causali nei rapporti fra le reti. Gli approcci che caratterizzano associazioni statistiche fra serie temporali neurali, ossia i metodi classici della connettività funzionale (FC) costituiscono, con ogni probabilità, un buon punto di partenza per interpretare le caratteristiche dell’interscambio funzionale che si realizza fra differenti reti di cellule nervose dell’encefalo. Ma, per cercare di comprendere la ratio neurofisiologica di quanto accade durante le attività studiate, è necessario andare oltre la semplice associazione statistica. Per compiere questo salto di livello conoscitivo, attualmente si dispone solo di un piccolo subset di metodi FC, esplicitamente realizzato per consentire l’inferenza logica di interazioni causali da associazioni di tipo statistico.

Andrew T. Reid e colleghi hanno realizzato un interessante studio che mostra come sia possibile, adottando le migliori pratiche attualmente in uso nel campo della ricerca sulla FC e sviluppandole per ottenere nuovi strumenti efficaci, riuscire a fare un salto di qualità nella comprensione neurofisiologica dell’attività delle reti neuroniche.

(Reid A. T., et al. Advancing functional connectivity research from association to causation. Nature Neuroscience - Epub ahead of print https://doi.org/10.1038/s41593-019-0510-4, 2019).

La provenienza degli autori è la seguente: School of Psychology, University of Nottingham, Nottingham (Regno Unito); Center for Molecular and Behavioral Neuroscience, Rutgers University, Newark, NJ (USA); Department of Psychology, University of Miami, Coral Gables, Florida (USA); Neuroscience Program, University of Miami Miller School of Medicine, Miami, Florida (USA); Department of Data Analysis, Ghent University, Ghent Florida (USA); Brain Science Institute, MOE Key Lab for Neuroinformation, University for Electronic Science and Technology of China, Chengdu (Cina); Cuban Neuroscience Center, La Habana (Cuba).

Per introdurre lo studio della connettività funzionale, recentemente Giovanna Rezzoni ha ricordato: “Al centro degli studi diretti sul cervello umano in funzione c’è l’analisi del complesso delle connessioni funzionali macroscopiche dalle quali si ritiene dipenda tutto lo psichismo: il connettoma. La connettomica – termine introdotto dal fisico Sebastian Seung che lavora nel campo delle neuroscienze all’Università di Princeton – indaga da tempo i profili di alterazione delle connessioni cerebrali associate alla psicopatologia, e questa branca della ricerca è seguita con attenzione dalla nostra società scientifica: Baker e colleghi, analizzando i connettomi funzionali di un vasto campione, includente 402 pazienti affetti da psicosi e disturbi affettivi non psicotici, hanno acquisito dati e dedotto concetti di estremo interesse[1].

Andrew T. Reid e colleghi individuano le migliori pratiche impiegate attualmente dai ricercatori in differenti aree della ricerca sulla FC e sviluppano modelli in grado di illustrare come i metodi per l’analisi funzionale delle connessioni possono essere perfezionati per migliorare le inferenze logiche circa i meccanismi neurali con proprietà di interazioni neuroniche causali, come un’ontologia comune per facilitare il progresso complessivo che si ottiene con i vari approcci FC.

Nel loro studio, gli autori dimostrano come le più comuni misure di FC, ossia correlazione e coerenza, riducano il set di modelli causali di probabilità, facilitando inferenze causali a dispetto delle notevoli limitazioni note.

Infine, Reid e colleghi suggeriscono misure alternative di FC per cominciare a migliorare immediatamente le inferenze causali nella comprensione degli eventi funzionali cerebrali, andando oltre le misure convenzionali di FC.

Per coloro che siano interessati al dettaglio tecnico di quanto esposto in questo studio – e in particolare quanti vogliano studiare e applicare i principi proposti da Reid e colleghi – si rimanda alla lettura integrale del testo del lavoro originale. Per quanto riguarda noi, si spera che l’aver proposto all’attenzione dei nostri lettori l’esistenza di questi nuovi strumenti conoscitivi possa rivelarsi di utilità pratica nella ricerca.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-26 ottobre 2019

www.brainmindlife.org

 

 

 

________________________________________________________________________________

 

La Società Nazionale di Neuroscienze BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio 2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale non-profit.

 

 



[1] Note e Notizie 27-04-19 La connettomica può cambiare la psichiatria.